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Stati espansi di coscienza: il potenziale trasformativo della nostra psiche

Con il termine "tecnologie del sacro" si intende un corposo gruppo di strumenti e di procedure in grado di alterare la mente o indurre stati espansi di coscienza per scopi rituali e spirituali. Si tratta di pratiche, di dispositivi che producono “l’effrazione dell’involucro che, costruito attorno al soggetto dal lavoro della cultura, regola le relazioni tra il dentro e il fuori”, portandolo ad attraversare la soglia ed entrare in contatto con il piano trascendente, con la dimensione transpersonale, numinosa (quella dimensione che ha carattere di potenza e sacralità).

Tra questi strumenti vi sono il digiuno prolungato, la meditazione, le tecniche basate sul respiro, i rituali sciamanici, i riti di passaggio, la deprivazione sensoriale e del sonno, l’isolamento nel deserto o in una caverna, l’utilizzo di piante e sostanze psichedeliche. La maggior parte di queste tecnologie del sacro affonda le proprie radici in tradizioni antichissime, sono dispositivi da sempre utilizzati in modo più o meno ampio e negli ultimi tempi si assiste ad una rinnovata fioritura, grazie soprattutto all’avvento di tecniche di autoesplorazione esperienziale.

I nuovi approcci esperienziali si distinguono per il fatto che restringono l’importanza dell’acquisizione dettagliata della storia personale per focalizzarsi su ciò che l’individuo sente nel “qui ed ora”, e per il fatto di spostarsi dalla strategia esclusivamente verbale per favorire l’espressione diretta delle emozioni ed il lavoro sul corpo. Sotto questo aspetto, la dimensione olistica - che considera l’uomo come un sistema corpo-mente-emozioni-spirito - ha portato maggiore consapevolezza sul fatto che ogni evento negativo della nostra vita, dal concepimento in avanti, lascia una traccia energetica nel nostro corpo, una memoria emotivamente carica, pronta a riattivarsi ad ogni evento similare. Portare l’evento negativo a consapevolezza a livello verbale è indubbiamente un primo passo, che tuttavia non scioglie la traccia energetica.

Esistono inoltre eventi di cui non abbiamo consapevolezza nel nostro stato ordinario di coscienza, memorie precoci della nostra esistenza legate al concepimento o alla gravidanza, ricordi di eventi perinatali quali la nostra nascita, che agiscono a livello energetico-emotivo condizionando i nostri comportamenti, e in definitiva la qualità della nostra vita. Rivivere da adulti questi accadimenti negativi a livello esperienziale, sentendo sensazioni fisiche ed emozioni correlate, in un ambiente sicuro e in uno stato espanso di coscienza, permette di sciogliere la carica emotiva e di accettare ed integrare l’evento in piena consapevolezza - ovvero conservare il ricordo come parte della propria storia, senza l’originaria qualità energetica di attivazione.


Nella pratica di questi dispositivi è applicato il principio omeopatico dell’”amplificazione del sintomo”. Il “sintomo” - ad esempio un dolore fisico, un tremore, un’emozione di paura - è considerato simbolico del disagio sottostante e una reazione del sistema nella direzione della “guarigione”, della trasformazione: attraverso il sintomo, il corpo richiama la nostra attenzione, è un segnale che chiede di essere riconosciuto, vissuto, attraversato e non represso. Con l’amplificazione del sintomo – ad esempio l’enfatizzazione di un tremore - il sistema potenzia il disagio e porta in superficie, a consapevolezza, ciò che necessita di essere riconosciuto e trasformato.

Oltre che a fini di trasformazione, le tecnologie del sacro permettono di soddisfare uno dei bisogni fondamentali dell’Anima, quello della conoscenza. Attraverso questi dispositivi è infatti possibile accedere a straordinari livelli di conoscenza diretta di se stessi e dell’Universo. In termini concreti, il contatto, ad esempio, con l’archetipo del Guerriero può portare la persona a vivere un’esperienza di sublime potenza, di grande coraggio, di profonda forza interiore mai sperimentati prima; a sentire scorrere in sé l’energia possente e impetuosa di questo archetipo. Ciò produce un senso di comprensione diretta, sperimentata, che queste qualità esistono dentro di lei, in potenza, e che vanno solo risvegliate.

Questo è il potenziale evolutivo e trasformativo degli stati espansi di coscienza che è stato loro riconosciuto fin dalla notte dei tempi da guaritori e ricercatori spirituali di ogni tradizione, che si sono dedicati con passione e coraggio a mettere a punto le procedure ed il set & setting dei dispositivi, dai più antichi come i rituali sciamanici ai più moderni, neo-fondati, come ad esempio la Respirazione Olotropica.


Nell’utilizzare le tecnologie del sacro e accedere a questo potenziale, l’essere umano è quindi spinto da due forze: “learning and healing” – conoscere, apprendere da un lato e “guarire”, trasformare la propria sofferenza psicologica-emotiva dall’altro. Posta la direzione di queste forze, un elemento distintivo di queste pratiche è l’imprevedibilità dell’esperienza nella specifica sessione: il dispositivo crea infatti le condizioni perché l’individuo possa accedere alla dimensione trascendente, ma ciò che questa dimensione gli trasmetterà non è determinabile a priori.

Quale evento sarà esperito, quale informazione sarà acquisita, quale esperienza sarà vissuta durante la pratica è infatti determinato dalla saggezza e dalla forza trasformatrice ed evolutiva della nostra Anima. E’ questa una forza vitale presente in tutti noi, sempre operante a qualche livello, anche nei momenti in cui sembra dormiente, e sempre pronta a rispondere qualora sia chiamata, come appunto avviene nelle pratiche in questione. Si tratta quindi di “un’innata intelligenza terapeutica della psiche” equivalente al meccanismo che il corpo mette in azione in presenza, ad esempio, di una ferita: poste le giuste condizioni (che cioè puliamo, disinfettiamo la ferita), il corpo opera poi da solo per guarirla; allo stesso modo poste le giuste condizioni (che pratichiamo una tecnologia del sacro o ci troviamo immersi nel campo creato da un counselor) la psiche agisce da sola nel senso della trasformazione delle proprie ferite.

Questa profonda e spontanea forza evolutiva interiore opera attivando il materiale più vicino alla superficie, che possiede una forte carica emozionale e che è disponibile, pronto per essere elaborato dalla persona in quel momento. Emergerà quindi l’esperienza di cui l’individuo ha bisogno per poter evolvere - non necessariamente l’esperienza che desidera fare – e indicativamente si tratterà di un’esperienza connessa a quattro domini principali:

· sensoriale (emozioni e sensazioni fisiche)

· biografico (viene rivissuto in modo esperienziale un momento della propria vita)

· perinatale (memorie legate alla gravidanza e alla nascita)

· transpersonale (esperienze legate alla dimensione trascendente)


E’ quindi fondamentale l’elemento della fiducia in questa forza evolutiva interiore che deve essere sottesa non solo per chi fa l’esperienza - che deve predisporsi con l’animo di non avere aspettative e accogliere quanto arriva come ciò che la sua Essenza ritiene perfetto per lui in quel momento - ma anche per chi accompagna e assiste.


LIBRI: P. Grosso e L. Girelli “Schiudere soglie” – Colibrì Ed.

S. Grof “Psicologia del futuro. Sviluppi della moderna ricerca sulla coscienza” – Spazio Interiore Ed. S. Grof “Respirazione olotropica, teoria e pratica. Nuove prospettive in terapia e nell’esplorazione del sé” – Urrà Ed. T. Sparks "The power within. Becoming, being and the Holotropic Paradigm" - Aeon Ed.

P. G. Lattuada "Oltre la mente. Teoria e pratica della psicologia transpersonale" - Franco Angeli Ed.

J. Leonard, P. Laut "Rebirthing. Tecniche per integrare corpo, mente e spirito" – Casa Editrice Astrolabio

C. Naranjo "Ayahuasca, il rampicante del fiume celeste" – Spazio Interiore Ed.

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